Il big data è una delle tecniche che va per la maggiore ai giorni d’oggi. Il mercato del lavoro si è visto circondato dalla ricerca da parte degli specialisti in questo tipo di analisi dei dati e non vi è sviluppo che si rispetti che non includa una parte di big data. La maggior parte delle tecnologie di business attuali contano su un’importante presenza di big data, e per gli e-commerce e le attività online vale la stessa cosa. Di fatto, questo è diventato un pilastro fondamentale per la determinazione dei prezzi dinamici, una strategia in crescita nel settore digitale che permette di optare sempre per il migliore coefficiente di vendita al prezzo ottimale. Come si amalgamano entrambe le parti per raggiungere una strategia di successo?
Avvicinarsi al prezzo adeguato con dati aggregati
Le strategie di dynamic pricing sono diventate una soluzione miracolosa nell’ambito della determinazione dei prezzi online. Questa nuova tecnica permette a marchi e venditori di adattare i loro prezzi alle circostanze del mercato in ciascun momento: concorrenza, domanda del prodotto o altre circostanze, come campagne saldi, stagionali, date segnalate…
La teoria (e, in questo caso, di conseguenza, la pratica) segnala che questi nuovi prezzi dinamici si muovono in funzione del monitoraggio dei competitor di ciascun e-commerce, che possono essere di indole diversa, così come del comportamento degli utenti rispetto a ciascun cambiamento. Con ciascuno dei cambiamenti e le loro direzioni, si genera una quantità ingente di dati che i manager degli e-commerce devono gestire per portare a termine una determinazione dei prezzi adeguata ed efficace; ed è che i dati gestiti male possono sfociare in errori più catastrofici rispetto alla loro assenza.
Tecniche come il big data permettono in particolare di svolgere questo compito in modo certo e automatico. Grazie ai dati aggregati, è possibile realizzare la proiezione dei prezzi di tutti e ciascuno dei prodotti del catalogo di un e-commerce, affinché mirino alla maggiore redditività in ciascun momento. Finora, gestire tutti questi dati in modo manuale e da parte di un unico incaricato è stato in pratica impossibile. Tuttavia, ai giorni d’oggi, con gli strumenti adeguati, come un software di dynamic pricing, è più che possibile portare a termine una strategia di prezzi dinamici in modo ordinato, sicuro e cosciente.
Battere la concorrenza mantenendo i margini migliori
Se qualsiasi strategia dei prezzi ha qualcosa di caratteristico è la necessità di adattarli ai risultati oggettivi di ciascun e-commerce. Questo significa che non sempre è sufficiente uniformarsi alla concorrenza per eccellere, ma è necessario tenere in conto altrettante variabili per mantenere i margini di profitto del business.
Non tutti i sistemi di aggiustamento dei prezzi tengono in conto le necessità oggettive del business. Diciamo che si preoccupano solo di uniformare i prezzi per, presumibilmente, battere in vendite la concorrenza. Tuttavia, è fondamentale tenere in conto l’idiosincrasia dello shop online per comprendere e anticipare le sue possibilità.
A questo punto, tutti sappiamo che è necessario misurare prospezione di vendita, volume d’impatto e utenti potenziali, fra gli altri. Questo non fa altro che sommare ulteriori variabili alla definizione della strategia dei prezzi. Grazie al big data, in questo caso, è possibile configurare tutti i parametri necessari attorno a tutti questi fattori, permettendo che ciascuno intervenga nella misura necessaria per applicare il prezzo di vendita ottimale.
Un buono strumento di monitoraggio dei prezzi deve implementare tecniche di big data per, nello specifico, mostrare a ciascun e-commerce qual è l’opzione migliore di prezzo in ciascun caso, in modo unico per ciascun riferimento nel suo catalogo. Nel caso di Minderest, l’algoritmo di raggiustamento lavora a partire da tutti i dati raccolti e, in funzione dei parametri stabiliti dall’e-commerce stesso, segna limiti che non possono abbassarsi per proteggere gli interessi e i margini di profitto di ciascun business. Un valore che si ritiene fondamentale per il successo della strategia nel suo complesso.
Una quantità ingente di dati, molte decisioni da prendere
Il problema principale che devono affrontare gli shop online è l’acquisizione di dati e la loro gestione successiva. Sin dall’inizio dell’articolo abbiamo detto che, a differenza del commercio tradizionale, il paradigma digitale ha aperto tante porte che è praticamente impossibile fare un monitoraggio manuale, sia per quanto riguarda i cataloghi, che per quanto riguarda i prezzi, che per effettuare un rapporto approfondito delle loro oscillazioni.
Tutte queste tecniche, come il big data nello specifico, aiutano a prendere delle decisioni più consapevoli, semplificando tutto il processo di accesso e analisi dei dati, restituendo esattamente le metriche desiderate da ciascuna attività, per la sua rilevanza e necessità. Senza questa visione olistica, sarebbe praticamente impossibile prendere una decisione corretta in quanto ai prezzi individuali e alla strategia complessiva dell’azienda.
In definitiva, il big data, in questo caso, non smette di essere una fonte tecnica che favorisce la gestione di determinate procedure, uno strumento che fa da leva agli shop online affinché siano ben informati, prendano le migliori decisioni e, ovviamente, continuino il loro cammino verso il conseguimento dei maggiori profitti in ciascun momento.
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